“I depuratori non sono i colpevoli”

Dom, 29/05/2016 - 12:07
Mare sporco: per gli assessori di Siderno, Roccella e Monasterace la causa non va ricercata nei fondali marini. Sotto accusa le alghe.

La forza del nostro territorio, è risaputo, risiede nella sua innata capacità di attrarre grandi masse di turisti, nazionali e internazionali, durante i mesi estivi. Indipendentemente dalle condizioni delle strade, dei trasporti e, talvolta, persino igieniche e di civiltà che si registrano in alcune frazioni dei nostri bellissimi paesi, ogni anno decine di migliaia di forestieri invadono gioiosamente le nostre spiagge, fruendo anch’essi delle bellezze paesaggistiche e del meraviglioso clima del quale noi residenti godiamo tutti i giorni.
Puntuale proprio come lo stormo straniero, tuttavia, ogni anno, con il sopraggiungere dell’estate, si ripresenta anche il vomitevole problema di un’acqua marina troppo spesso lurida e schiumosa, che impedisce la balneazione e fa registrare una flessione nei comunque confortanti numeri del turismo stagionale. Tale problematica, della quale in realtà il nostro mare soffre anche in inverno senza che, per ovvie ragioni, cittadinanza e amministrazioni se ne rendano conto (o vi diano peso), viene affrontata sempre in termini sbrigativi e poco efficaci, indipendentemente dagli appelli che sono ciclicamente prodotti da associazioni turistiche, sanitarie o civili.
Questo genere di appelli, sempre importanti, assumono quest’anno un ruolo di maggiore rilevanza in relazione alla sporcizia delle acque registrata nell’estate 2015 e ai dati degli analisti che, considerato il clima di tensione sociopolitco vissuto in Europa e Medio Oriente a seguito degli attentati di Parigi o Bruxelles, ritengono che il sud Italia sarà protagonista indiscusso del flusso turistico internazionale dell’estate 2016.
Lo sa bene l’associazione degli operatori turistici Jonica Holiday che, attraverso le parole di Maurizio Baggetta e Mario Diano, ha apportato proprio questa argomentazione per convincere i nostri amministratori a risolvere al più presto questa condizione. Lo sa anche l’Osservatorio Ambientale Diritto per la vita, il cui presidente Arturo Rocca da mesi chiede agli amministratori di focalizzare la propria attenzione sullo stato della depurazione nel nostro territorio, riscontrando una collaborazione minima.
Facendo eco a questi due appelli, che abbiamo riportato sul numero scorso del nostro giornale, ci siamo fatti parte diligente del “sollecito al mare pulito” con gli assessori con delega all’ambiente di Bianco, Roccella Jonica, Siderno e Monasterace, cercando di registrare per voi lo stato dell’arte dei quattro depuratori della Locride.
All’assenza di collaborazione per sopraggiunti impegni istituzionali di Bianco, che impedisce anche a noi di riferire quali siano le condizioni del depuratore che serve il paese e il suo vicinato, fanno da contraltare le risposte degli altri assessori.
Si sente sicura del proprio impianto Roccella Jonica, alla quale lo stesso Osservatorio Ambientale aveva riconosciuto di essere in una condizione migliore rispetto a quella dei conterranei. L’Assessore Vittorio Zito, infatti, ci conferma che la quasi totalità delle abitazioni è collettato a una rete fognaria che fa confluire le proprie acque nere in un depuratore in grado di immettere “in mare acqua limpida con valori di batteri di molto inferiori ai massimi indicati dalla legge”.
«Le acque in uscita - continua Zito - sono analizzate costantemente e i risultati concorrono alla attribuzione della bandiera blu, per la quale vengono richiesti valori di batteri molto più bassi dei minimi di legge. Nei giorni scorsi l'Osservatorio ha effettuato una visita guidata presso il depuratore, durante la quale abbiamo consegnato i dati richiesti che, per motivi amministrativi legati al fatto che l’impianto non sia gestito dal comune ma da altro soggetto, non avevamo ancora inviato.
«È il caso di sottolineare - riprende poi l’assessore - che il fenomeno della presenza in mare di una leggerissima schiuma biancastra per poche ore e in specifiche condizioni è dovuta ad infiorescenze algali (forme di mucillagine), come più volte specificato dall'ARPACAL con studi anche recenti che hanno escluso qualsiasi forma di tossicità. In ordine, invece, alle acque sporche, non sono in grado di sapere quali interventi siano stati fatti sul territorio per migliorare i sistemi di depurazione. In assenza di seri interventi di collettamento e di una sana e costante gestione dei depuratori, la situazione generale della qualità delle acque di balneazione è destinata ovviamente a peggiorare.
«Ma vorrei però evidenziare anche un'altra questione: non è possibile in nessun caso difendere il mare dall'inquinamento che proviene dal mare stesso o da altre coste. Questo, credo, non bisogna mai dimenticarlo».
Siderno, invece, è forse il paese che vive la condizione più complicata. Nonostante l’Assessore Anna Romeo ci abbia garantito che il depuratore è sempre in cima ai pensieri dell’Amministrazione Comunale, i cinque anni di commissariamento in cui l’impianto è stato abbandonato completamente a sé stesso hanno prodotto un accumulo di fanghi che ne ha ridotto drasticamente la funzionalità e sta obbligando la giunta ad affrontare spese straordinarie compatibilmente con l’ancora perdurante stato di dissesto economico.
«Purtroppo - ci ha spiegato la Romeo - lo smaltimento di questi fanghi, alle condizioni attuali, può avvenire soltanto a Catania e, come se non bastasse, anche l’edificazione del nuovo impianto sta procedendo a rilento. Nonostante lo schema di convenzione con la nuova società di gestione associata del servizio di collettamento e depurazione delle acque reflue sia stato sottoscritto il 28 agosto dell’anno scorso, infatti, il progetto non potrà essere attuato per un vizio burocratico, considerato che Siderno Ambiente non può subentrare alla precedente società fino a quando a essa non sarà liquidata l’IVA da parte della Regione Calabria.
«La battaglia del Comune per avere delle acque pulite, comunque, non si ferma qui e penso di averlo dimostrato con la richiesta formale di un battello pulisci acque che ho avanzato poche settimane fa all’assessorato all’ambiente provinciale, dal quale ho avuto preliminare risposta negativa ma che conto di ricontattare al più presto».
La richiesta dell’assessore, che potrebbe apparire “originale”, si fonda sulla medesima tesi illustrataci da Zito, che finisce con il rendere la piena funzionalità del depuratore meno propedeutica alla possibilità di avere delle acque limpide di quanto si sarebbe portati a credere.
A Monasterace, infine, l’assessore Alessandra Nesci ammette la necessità di sottoporre il depuratore consortile a importanti lavori di messa a norma, ma sottolinea anche che le condizioni di manutenzione, affidate a una ditta esterna che controlla l’impianto quotidianamente, sono buone, motivo per il quale passa la palla alla Regione.
«È infatti il Dipartimento Ambiente Calabria che ci deve consegnare i fondi per questa messa a norma, ma ci è stato assicurato che questa somma dovrebbe esserci consegnata a breve.
«L’Amministrazione, comunque, ha provveduto periodicamente a uno smaltimento massiccio dei fanghi accumulati nelle vasche, pertanto dubito che il mare schiumoso possa essere il risultato di un cattivo funzionamento del nostro impianto, tesi confermata dai risultati delle analisi condotte da ARPACAL sullo stato delle nostre acque.
«Proprio sulla base di questi dati, anzi, mi sento di affermare senza tema di smentita che Monasterace non soffre il problema delle acque paventato dall’Osservatorio Ambientale o da Jonica Holiday, pertanto siamo certi di offrire un’altra bella estate a tutti coloro che vorranno trascorrere le proprie vacanze sulle nostre spiagge».
Il generale sgravio di responsabilità nei confronti degli impianti ci lascia con un dubbio: sono le associazioni a ingigantire il problema per eccesso di zelo o gli assessori a minimizzarlo?
Monitoreremo le acque credendo alle ragioni di entrambe le parti, ma resta il fatto che, per la salvaguardia delle basilari condizioni igieniche dei nostri paesi, i depuratori di zona abbiano urgente bisogno di un check up.

Autore: 
Jacopo Giuca
Rubrica: 

Notizie correlate