Aggressione a Klaus Davi: due rinvii a giudizio

Lun, 13/02/2017 - 16:40
Il massmediologo: “Ma la politica non seppellisca la Calabria”.

Due persone sono state rinviate a giudizio per l''aggressione a Klaus Davi e alla sua troupe, avvenuta a luglio dello scorso anno a Vibo Valentia. Il giornalista stava conducendo un servizio per la trasmissione ''Gli Intoccabili'', in onda sull''emittente televisiva ''LaC'' e stava intervistando la madre di un pentito quando è stato aggredito insieme al cameramen da due persone che gli hanno anche rotto la telecamera. I due, parenti del pentito, sono stati ora rinviati a giudizio con diverse accuse, dall''aggressione al danneggiamento alle minacce.
"Le indagini sono state rapide e veloci - commenta all’'Adnkronos Michele Sirgiovanni, procuratore di Vibo Valentia - Noi non abbiamo dubbi sulla dinamica dell''accaduto, poi ora gli imputati avranno modo, nel corso del processo, di spiegare se le cose sono andate diversamente".
AdnKronos

COMUNICATO STAMPA KLAUS DAVI - In merito alla notizia resa nota dalla Procura di Vibo Valentia secondo la quale due persone saranno rinviate a giudizio per l’aggressione al massmediologo Klaus Davi, avvenuto nel luglio scorso a Vibo Valentia, lo stesso giornalista ha diffuso il seguente commento: “ La notizia del rinvio a giudizio dei due presunti esponenti della ‘ndrangheta che mi hanno aggredito, conferma quanto la magistratura sia in prima linea nel garantire il presidio della legalità in territori difficili come la Calabria. Quella che invece pare totalmente mancare in questa regione è una massiccia presenza politica. Non tanto per la mancanza di numero di parlamentari, senatori e deputati che sono comunque tanti, ma per il silenzio e la loro apparente incapacità di porre la questione della criminalità organizzata e in particolare della ‘ndrangheta al centro dell’agenda politico-culturale di questo Paese. Questo continuo, collaudato e omertoso silenzio, interrotto solo da qualche comunicato di circostanza, induce a pensare il peggio della classe politica, anche se ci sono lodevoli eccezioni soprattutto tra gli amministratori locali e regionali. Eppure molti politici devono le loro fortune al popolo calabrese che li ha eletti e li stipendia; il quale, però, viene ripagato con indifferenza, silenzio e rimozione. Un grazie quindi alla magistratura che fa uno straordinario lavoro e rivolgo un appello ai politici affinché, invece di occuparsi di primarie del Partito Democratico, beghe interne e vicissitudini di Virginia Raggi, si impegnassero congiuntamente per far tornare al centro del dibattito questa emergenza nazionale. La Calabria, regione straordinaria, non merita di essere seppellita e dimenticata a causa dell’insensibilità di chi invece dovrebbe tutelarla”.

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