A chi spetta la custodia dei beni culturali a Motta e Lazzaro?

Gio, 10/05/2018 - 17:00

Spettabile Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
Premesso che parliamo di Beni Culturali catalogati dal Ministero, di Vostra competenza, di cui da anni seguiamo con interesse la custodia di questi Beni Culturali.  Le varie campagne di scavo e il rinvenimento di Reperti è stato di notevole importanza. Oggi visto le fasi di stallo delle attività necessarie per l’ampliamento degli scavi, per quanto riguarda  il parco archeologico di Lazzaro dobbiamo  segnalare  che il progetto  POR Calabria FESR 2007-2013 riguardante  l’Area Archeologica San Pasquale di Bova Marina, l’Antiquarium e area archeologica di Lazzaro  completamento e conseguimento  della piena funzionalità, prevede tra l’altro la sistemazione di un’area da destinare a parcheggio, la quale risulta oggi cosparsa di ciotolame di pietra, prevista da progetto  dallo spessore di 20-30 cm con funzione drenante.
Quest’area, così com’è dalla data dell’intervento sospeso, non può certamente essere considerata ultimata, anzi oggi vergognosamente notiamo la presenza di pallet di legno (pedane)  che qualcuno ha inteso predisporre a pro di passaggio pedonale. Queste pedane di legno dovrebbero essere immediatamente rimosse perché ostentano l’immagine della  Soprintendenza che autorizza esperti, volontari e non, a svolgere attività a noi sconosciute. Il progetto  POR Calabria prevedeva  il completamento dell'area e ciò non è stato fatto e non sappiamo perché. Attendiamo risposta.
Per quanto riguarda il Castello di Sant’Aniceto, come da noi nel corso degli anni più volte segnalato, financo al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, ad oggi ci risulta che la Fortezza  continua ad essere incustodita. Il portone  è aperto ed è oggetto di pascolo abusivo all’interno e di atti vandalici. Giorni addietro sono state rotte la vetrata della porta di accesso al settore ristrutturato  (palazzo centrale) e i vetri della finestra arciera della torre lato Reggio sovrastante il portone di accesso. Lo scorso 9 ottobre abbiamo richiesto l’intervento degli Enti competenti per la rimozione di alcune carcasse di animali in stato di avanzata decomposizione e con successiva nota del 16 ottobre 2017 diretta ad alcune Istituzioni si risegnalava lo stato di abbandono dei beni culturali a Motta e Lazzaro. Va ricordato il pesante incendio, di natura verosimilmente dolosa   sviluppatosi  nell’estate del  2012 nella vasta area esterna e  a  quella  interna  le cinta murarie da noi prontamente segnalato.  A chi compete la custodia di questo bene di inestimabile valore culturale e a chi spetta aprire e chiudere il portone ai visitatori?.
Non possiamo assistere a questo scempio perpetrato in questa importante fortezza, in passato oggetto di finanziamenti ministeriali di 7 miliardi di lire e oltre. Sono andati in porto questi finanziamenti? Attendiamo risposta. Le erbe infestanti hanno invaso tutta la fortezza e le aree esterne, le chiesette sono ormai in stato di rudere. Da quello che si vede sembrerebbe siano stati eseguiti dei lavori esterni ovvero un punto ristoro, i bagni pubblici opere ultimate, ma ancora in corso di assegnazione a privati o al Comune, a chi?. In conclusione riformuliamo la domanda: a chi spetta la custodia dei  Beni Culturali a Motta Sg e Lazzaro. In merito alla segnalazione dello scorso 16 ottobre 2017 inviata ad alcune Istituzioni circa lo stato di abbandono del Castello Sant’Aniceto, il Consigliere Metropolitano dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo, in data 17 ottobre 2017 ci ha scritto:” Egregio Signor  Crea, quanto mi scrive mi amareggia molto, sia nella qualità di Consigliere Metropolitano che, direi soprattutto, di cittadino di questo territorio. Conosco bene il valore storico, artistico e paesaggistico della fortificazione di Sant'Aniceto e mi duole saperla nelle condizioni che Lei descrive. Bisognerebbe portarci le scuole, i turisti, e tutti quei cittadini che non conoscono quell'importante luogo di cultura locale. Giro il suo grido di allarme al Consigliere Metropolitano delegato dal Sindaco, per i temi culturali, che avrà certo la sensibilità di intervenire, quantomeno per arginare i danni e l'ulteriore cattivo utilizzo di un patrimonio dal valore inestimabile. Il Consigliere delegato Filippo Quartuccio saprà certamente come reperire i fondi necessari ed i mezzi per onorare il Suo mandato. La prego di tenermi informato, anche se lo farò personalmente rapportandomi con il collega”.

Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”

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