Cosa rimane di Cosimo Cherubino?

Sab, 06/12/2014 - 18:53
Giudiziaria

Ieri l'ex consigliere regionale e provinciale Cosimo Cherubino ha compiuto 43 anni. Due giorni prima è salito sul banco dei testimoni del processo “La Falsa politica”, dove è imputato per associazione a delinquere di stampo mafioso, per difendersi in prima persona - oltre alla difesa tecnica sostenuta dagli avvocati Sergio Laganà e Francesco Albanese - rispondendo alle domande di un magistrato della Dda reggina. Risposte che hanno intaccato il quadro accusatorio, che per la verità non è mai apparso “sconvolgente” contro Cherubino, coinvolto nell'inchiesta antimafia soprattutto attraverso intercettazioni di terzi che parlavano di lui quale politico candidato alle elezioni regionali del 2010.
Ma sul banco dei testimoni, in una pungente serata di dicembre Cherubino è apparso affaticato, non stanco, ma vittima del giogo del carcere preventivo che lo ha costretto a stare in una cella da oltre due anni, dimagrendo di oltre dieci kg e, purtroppo, minando le sue condizioni psicofisiche, tanto da chiedere ai giudici del tribunale di Locri di sospendere l'esame per assumere dei farmaci.
Cosa rimane di quel giovane che si era affermato nell'agone politico dopo anni trascorsi all'università di Messina primeggiando insieme ai “calabresi” nelle diverse competizioni studentesche? Cosa di quel “cavallo di razza” che nel 2005, grazie anche al sostegno dei tanti giovani dell'area studentesca, ha saputo attirare oltre sei mila voti ed essere eletto al consiglio regionale della Calabria? Cosa di quel candidato dell'area socialista nel contenitore politico del Pdl, che alle elezioni del 2010 conferma i suoi voti e non viene votato dai maggiorenti del partito berlusconiano, che scelgono, in particolare a Siderno, di contribuire all’affermazione di candidati di Reggio città?
Tocca a un giudice terzo decidere sulla sorte di un giovane 43enne, figlio della “Siderno da bere”, che aveva ricostruito, dopo un’altra amara vicenda giudiziaria dalla quale è venuto fuori a testa alta, un'immagine positiva e trasparente che non avrebbe accettato commistioni con un vecchio modo di fare e di intendere la politica.
 

Autore: 
L.r.
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