Costa Viola IGT, il vino partorito in una natura ai limiti del selvaggio

Lun, 13/08/2018 - 18:00
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Propaggini dell’Aspromonte occidentale si tuffano tra le acque cristalline del periglioso mare di Scilla e Cariddi. Pareti di roccia in cui si aprono anfratti di una eleganza ruvida si alternano alle strette lingue di sabbia o di ciottoli che ammorbidiscono l'inflessibile scenario. Cangiante amalgama di elementi struggenti e diabolici, inghirlandata da pendici foderate di macchia mediterranea frammisti a piccole fette di terra strappate a ripide colline e trattenute dai caratteristici muretti a secco chiamati armacìe. Davanti all'immobilità apparente e vertiginosa dei crinali aspromontani, sui quali è difficile anche mantenere l'equilibrio, si intravedono le sagome di una schiera di viticoltori definiti a ragione eroici. Con sfibrante cura praticano una viticoltura in un contesto estremo che si snoda da Capo Barbi alla rupe di Scilla, lungo il litorale tirrenico, toccando diversi comuni (Palmi, Seminara, Bagnara Calabra e Scilla), valorizzando vitigni autoctoni, terroir difficili e producendo opere pregiate, autentiche e irripetibili. Qui, dove la natura gironzola a briglie sciolte e i tramonti si colorano di riflessi violacei, nascono i vini a indicazione geografica tipica «Costa Viola» bianchi, rossi e rosati. Stappiamone uno rosso: color rubino carico e luminoso nel calice. L'olfatto rimanda a immediate atmosfere marine, cui si affacciano le note caratteristiche e intense dei vitigni autoctoni che lasciano gradualmente il posto a profumi di frutta rossa con un potente sentore di prugne. Di buona struttura, in bocca vince l'eleganza, giocata sulla sobria combinazione di morbidezza, giusto livello di tannicità e freschezza, allungata da una salinità appagante e un'acidità succosa con echi fruttati sul finale. Retrolfatto in linea con i ricordi fruttati inconcerto con l’intrigante mineralità. Un vino controcorrente, intenso e senza spigolature, sensuale e non scontato, partorito in una natura ai limiti del selvaggio che convive con l'uomo in un perpetuo, emblematico, braccio di ferro nel quale nessuno dei due contendenti, in realtà, vuole vincere.

Autore: 
Sonia Cogliandro
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