Gerace: Eletti i membri dell'Associazione “Risorgimento Calabrese”

Lun, 05/11/2018 - 17:40

Il 2 ottobre scorso nella splendida cornice dei mosaici della Chiesa di S. Francesco, a Gerace, ha avuto luogo l’Assemblea costitutiva dell’Associazione “Risorgimento Calabrese”, con l’espletamento delle operazioni relative all’elezione degli Organismi Direttivi.
Questi gli eletti: Presidente, Ing. Giuseppe F. Macrì; Direttivo: Avv. Domenico Cappone (Segretario), Prof. Vincenzo Cataldo, Dr. Vincenzo De Angelis, Dr. Francesco Musicò, Prof. Giovanni Pittari, Prof. Corrado Savasta.
L’Associazione, che aderisce all’Istituto Italiano per lo Studio del Risorgimento, ha per scopo lo studio di quell’importante periodo storico, in particolare in Calabria e nella Provincia di Reggio, e si prefigge di porre in essere, specialmente nelle scuole di ogni ordine e grado, iniziative atte a far conoscere alle nuove generazioni i movimenti, gli uomini e le fasi storiche che furono alla base della nascita e formazione di una Patria libera ed indipendente, motivi fondanti della nostra attuale democrazia.
La manifestazione è stata patrocinata dal Comune di Gerace, rappresentato dal Sindaco, Dr. Giuseppe Pezzimenti, e dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria, rappresentata dal Presidente, Prof. Giuseppe Caridi. Entrambi poi, sono intervenuti per esprimere il loro apprezzamento per l’indubbio valore culturale e, ancor più sociale dell’iniziativa.
Tutto ciò avviene in un particolare momento di tensioni e di contraddizioni storiche, col precipuo intento di prendere le dovute distanze dai ‘revisionisti’, sui temi del Risorgimento e dell’Unità nazionale, problematiche manifestamente azzardate, in particolar modo quando “gruppi sudisti mirano a istituire una Giornata della memoria per le vittime meridionali del Risorgimento”.
La storia del Sud, agli studiosi seri – tuona il presidente del consiglio regionale della Puglia Mario Loizzo: “... il fatto che da qualche tempo a questa parte, la spinta propulsiva del meridionalismo storico, si è decisamente attenuata. Si tratta di una tendenza preoccupante che tocca a tutti noi invertire. In primo luogo agli intellettuali i quali, di fronte all’aggravarsi della crisi anche etica della società e alla desertificazione dei valori, debbono compiere ogni sforzo per proseguire nel solco del patrimonio storico e culturale che fu alla base del pensiero di grandi personalità italiane, non solo meridionali”.
La storia agli storici, senz’altro. Ne trarremo profitto tutti. Specialmente ora che i politici hanno capito che con la storia non si scherza.
Né tantomeno c’è spazio per letture nostalgiche che anziché fare tesoro delle lezioni della storia, finiscono per mistificarla.

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