I Bronzi non devono visitare i turisti. I turisti devono visitare i Bronzi

Lun, 25/08/2014 - 17:10

Nessuno immaginava che quanto riemersero a pochi metri dalla spiaggia di Riace, dai fondali del mar Jonio, nel 1972, sarebbe diventato una delle meraviglie più contese d’Italia e non solo. I Bronzi di Riace, capolavoro greco risalente al V secolo a. C., incantano i visitatori (soprattutto quelli del “gentil sesso”) in visita al museo della Magna Grecia di Reggio Calabria.

Sono proprio loro, i due “guerrieri ellenici”, ad alimentare la diatriba innescata da Vittorio Sgarbi e Roberto Maroni sulla possibilità o meno di trasferire “provvisoriamente” i Bronzi di Riace a Milano in occasione dell’EXPO 20115.

In qualità di fondatore ed admin della pagina facebook “A scenza i Riggiu” molto vicino a quelle che sono le tematiche sociali, storiche e culturali della Calabria e di Reggio Calabria in particolare, non ho preso fin ora posizione sull’argomento ma vorrei esprimere il mio pensiero anche per rispetto dei 26.000 fan che giornalmente fanno capolino in “pagina”. Non entro nel merito, per mancanza di competenza, sulla possibilità o meno che le due statue elleniche possano essere trasportate, sarà una commissione ministeriale di esperti a valutarlo anche se la soprintendente ai beni archeologici della Calabria,Simonetta Bonomi, afferma:  “da tutte le relazioni dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro fatte dopo le campagne di restauro di questi anni emerge in grande evidenza la fragilità strutturale dei Bronzi di Riace”.

Sicuramente l’Expo rappresenta una vetrina per le eccellenze del Made in Italy,  sarà una manifestazione internazionale con milioni di curiosi provenienti da ogni parte del globo. La presenza delle due statue in terra lombarda sarebbe per la Calabria e Reggio in modo particolare, una vetrina importante per far conoscere il vero volto di questa terra e non quello più comune mostrato dai media, sarebbe un trampolino di lancio per il turismo, ci sarebbe un ritorno economico non indifferente (da quanto afferma Sgarbi) dagli introiti dei ticket pagati dai visitatori. Ma il gioco vale la candela? Conviene rischiare “l’incolumità” delle due opere d’arte? I Bronzi di Riace sono unici e come tali vanno trattati. Di epoca lontanissima sono oggetto di interesse e studio da parte di scenziati, storici o semplici appassionati attratti ed esaltati dalla loro bellezza. Dopo anni di ricovero per il “body lifting” e la ristrutturazione della “casa” apportando tutte le innovazioni tecnologiche, sono disponibili a ricevere instancabilmente tanti ospiti a domicilio. Credo che sia corretto che i Bronzi rimangano al loro posto.

C’è chi, che appoggio pienamente,  propone di creare un pacchetto di due tre giorni, a prezzi esigui, al fine di far raggiungere i visitatori dell’expo fino a Reggio Calabria per poter ammirare le due statue … e non solo. Personalmente, escludo che questa iniziativa venga messa in piedi per mancanza di volontà politica. Allora quale iniziative per indirizzare i turisti verso le nostre zone?

Purtroppo, in Calabria è mancato fino a ora il giusto messaggio affinchè i Bronzi di Riace fossero davvero efficaci nel traino turistico. Una politica poco attenta o incapace non ha portato quel turismo che possa far decollare questa martoriata regione.

Reggio, in particolare, rimanendo in centro, non possiede solo il museo, uno dei  più prestigiosi d’Italia per la quantità delle testimonianze della Magna Grecia presenti, a poche centinaia di metri ci sono ilDuomo, la Chiesa degli Ottimati, il Castello Aragonese, la tomba ellenistica di via Demetrio Tripepi, gli scavi di Piazza Italia, le terme romane, le mura greche, la villa comunale solo per citare alcuni dei siti culturali. E poi di quel paesaggio mozzafiato che ci offre il Lungomare o la collina di Pentimele?

Spostandosi dal centro città le attrattive continuano ad esistere, Scilla con la stupenda Chianalea, la mano del gigante Pentedattilo, quella montagna unica nel suo genere qual’è l’Aspromonte, e poiGerace, Locri, Stilo, Roccella, ecc. Un patrimonio storico e naturalistico che pochi al mondo possiedono. E poi la gostronomia una pietra miliare per la Calabria. E del mare cosa diciamo? Beh, vedendo le spiagge di Rimini o Riccione, tra le più rinomate d’Italia, messe a confronto con quelle calabresi ti viene da pensare che questa nostra regione potrebbe vivere solo e soltanto di turismo.

“Calabresi smettiamola di piagnucolarci addosso apriamo le finestre e facciamo circolare aria nuova”, mettiamo in campo idee brillanti, idee che portano benessere alla nostra Regione, ai nostri figli. Bisogna creare strutture ricettive (ad esempio tutti i palazzi storici del Lungomare reggino sia quelli all’asta, sia quelli utilizzati per scuole o uffici di grossi enti devono diventare alberghi e ristoranti), attrezzare le splendide spiaggie dell’occorrente per allietare il soggiorno dei turisti uniti allo splendido mare. A Saline non una deleteria e inquinante centrale a carbone, che porta morte e devastazione ma un meraviglioso parco acquatico che porti divertimento e benessere. Dulcis in fundo circondarci di amministratori che vogliono bene alla nostra terra e non a degli affezionati alle poltrone. Amministratori che riescano a tenere pulita la città, a realizzare una seria raccolta differenziata dei rifiuti, rendere i servizi funzionali, insomma far diventare la nostra città di fatto “metropolitana” e non solo per riempire la bocca. Solo così possiamo attrarre i turisti, solo così le navi da crociera inseriranno Reggio come tappa dei loro viaggi.

Per concludere lancio una provocazione ma che potrebbe anche non essere tale. Perchè non mandiamo delle copie dei Bronzi all’expo di Milano?

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