I sidernesi si voltano dall'altra parte: porgi l'altra guancia!

Gio, 24/04/2014 - 17:53

Non c'è appetito e fame nella Locride, o comunque non ce n'è a sufficienza. Altrimenti non si spiega come alle bastonate, del destino e del padrone, il popolo strilli appena per poi voltarsi dall'altra parte e accomodarsi sul divano con la pancia piena, o soddisfatta. Il lungomare di Siderno non c'è più, come da tempo non c'è l'ospedale e quello limitrofo di Locri è in via di smantellamento e drastica riduzione. Siderno non ha più un sindaco, da anni, eletto dal popolo, non ha più, o quasi, la sua vocazione commerciale. Insomma Siderno non ha più quell'appeal che una volta la rendeva grande. E questo per colpa dei meschini della criminalità che l'hanno cannibalizzata, riuscendo dopo aver spolpato la carne a voler sbranare anche le ossa. Ma oltre alla faciloneria di addossare le disgrazie di Siderno al crimine c'è da valutare attentamente la responsabilità dei cittadini che, mai sarebbero dovuti scendere in piazza per difendere ad esempio l'ospedale, ma avrebbero dovuto chiedere pesantemente conto della questione ai loro rappresentanti politici. Il popolo negli anni 2000 non deve certo scendere con i forconi nelle strade perché paga profumatamente delle persone, sindaci, consiglieri provinciali e regionali, senatori e parlamentari, per tutelare i suoi diritti, e quando questo non avviene è bene che i forconi siano mostrati ai politicanti e non ai dirigenti che prendono ordini come gli scecchi.
Oggi è stata la natura, forse il buon Dio, a punire Siderno, spazzando via quel lungomare un tempo medaglia d'oro da esibire al petto. I proprietari dei lidi balneari, dopo i primi giorni di grida isteriche e ruggiti senza controllo, sono stati ammansiti dai padroni della politica che hanno invocato il buon senso utile ai loro interessi, così, anche quando si sarebbe dovuto sputare l'orgoglio si è ingoiato il rospo. Sarà un'estate triste e buia, un agosto afoso e soffocante. Siderno e i sidernesi si continuano a girare dall'altra parte, porgono l'altra guancia e ansimano. I circoli della politica, da tutti i lati, tacciono, perché sono già in campagna elettorale e non hanno interesse a smuovere le acque, a fare la prima mossa, perché la codardia vince sempre: se io sto fermo l'altro prima o poi sbaglia.
Il fatto di stare immobili però sta portando Siderno alla deriva, allo sfascio. E i sidernesi si voltano dall'altra parte.

Autore: 
Doroteo Mortacci
Rubrica: 

Notizie correlate

«La Calabria non è ndrangheta. La massoneria non è ndrangheta»

Ven, 25/04/2014 - 17:16
“A vele spigate verso il futuro - Una certa idea per costruire il domani” è stato il tema della Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, tenutosi al Palacongressi di Rimini.

Pagine