Il PD assente mentre la Calabria va a rotoli

Dom, 10/03/2019 - 16:00

All’armi! All’armi/la campana sona/ Li turchi su sbarcati alla Marina…
Il pericolo dei turco-leghisti ha spinto anche in Calabria, una piccola parte di quello che fu il grande popolo della Sinistra ad andare a votare alle primarie.
Premetto che considero tutti i cittadini che, disinteressatamente, si sono recati ai seggi del Pd come persone animate da un forte senso civico e da una grande voglia di partecipazione. Una risorsa per la democrazia.
Zingaretti ha vinto ovunque anche in Calabria e nella Locride. Fin qui tutto bene ma a questo punto una domanda è d’obbligo: dopo le primarie conterà di più il popolo calabrese che si riconosce nella Sinistra e nel PD?
Avrà maggiore forza la gente della Locride?
Saranno aperti i circoli chiusi del Partito democratico? Lo spero ma non lo credo!
Non lo credo perché il PD in Calabria di fatto non c’è se non come mero cartello elettorale! Probabilmente “passata la festa e gabbato lo santo”, tutto ritornerà nelle mani di gruppi dirigenti che hanno l’abilità di volteggiare nell’aria leggeri e “mobili qual piuma al vento”: bersaniani di ferro, cuperliani di bronzo, renziani di acciaio e oggi zingarettiani a 24 carati!
Sarebbe anche legittimo cambiare leader (anche se questi lo fanno con la stessa naturalezza con cui cambiano i calzini) ma, buon Dio, senza mai una riflessione, senza mai un’autocritica, senza mai uno straccio di dibattito capace di coinvolgere la gente che in maniera composta e gratuita s’è recata ai seggi o coloro che hanno votato il simbolo del PD.
È doloroso dirlo ma il PD calabrese in questi anni è stato un partito semiclandestino incapace di collegarsi a qualsiasi movimento e messo in crisi da una rappresentanza istituzionale che - salvo qualche eccezione - appare francamente imbarazzante.
Facciamo qualche esempio?
S’è fatto un gran parlare della estrema sofferenza della sanità in provincia di Reggio e soprattutto a Locri. Ribadisco sono contro ogni scandalismo ma… sapete quanto paga di soli interessi l’ASP di Reggio? 70 milioni ogni anno!
Una cifra imponente di soli interessi che se ben spesa avrebbe trasformato il sofferente ospedale di Locri in una clinica svizzera.
E in cassa l’Asp ha, da circa sei anni, 200 milioni destinati al ripianamento debiti che però non spende!
Non c’è qualcosa di torbido, di oscuro e di preoccupante in tutto questo?
La vecchia classe dirigente ne è responsabile ma cosa hanno fatto i rappresentanti del PD che la gente ha votato ai vari livelli?
Non sono stati in grado di creare un movimento di opinione capace di incalzare i responsabili e non sono capaci di svolgere il ruolo di rappresentanza politica. Non interviene né dall’alto né dal basso! Molti esponenti neanche lo sanno, altri si spolverano il problema di dosso e si girano dall’altra parte. E così la giobba continua mentre consolidati gruppi di potere maturano interessi con un tasso del 12% annui a danno degli ammalati.
Nulla è cambiato e in casi come questo destra, sinistra e cinque stelle “per me pari son”!
E poi la pacchia la farebbero gli internati di San Ferdinando affidati al braccio secolare che si dimostra ancora una volta di ferro con i deboli e di ricotta con i forti!
Se oggi la gente sceglie la “politica” disumana, truce, ferocemente antimeridionale e razzista di Salvini - (e sbaglia)! - lo fa perché delusa, mortificata e amareggiata da coloro che c’erano prima e perché molti di coloro che rappresentano il PD non sanno andare oltre la protervia e l’arroganza del potere.
Nel 2013 la maggioranza relativa degli hanno votato PD e non chiedevano la luna, ma solo una società più democratica, più giusta, più efficiente. Una maggiore partecipazione e un vero piano di Rinascita del Sud.
Cosa hanno avuto? Nulla o quasi. E il “quasi” è veramente poco!
Le disuguaglianze sono aumentate ovunque. In Calabria più che altrove. I privilegi non sono stati scalfiti, i servizi non sono migliorati.
E nel momento in cui contro il Sud e la Calabria è spuntata minacciosa l’ombra della secessione delle Regioni ricche e la fine dell’Unità nazionale, il PD  (e non solo) ha disertato il campo.
Molto più facile creare divisioni fittizie nascondendosi dietro i nomi di Zingaretti, Martina, Giachetti, piuttosto che affrontare i problemi reali della Calabria.
Ci può essere una svolta? Certamente!
Sono contro la rottamazione e quindi me lo auguro a meno che i “capi” non decidano di mantenersi a galla pur restando immobili obbligando i gregari ad adeguarsi. In questo caso affonderanno tutti!
Anzi affonderemo tutti, facendo sprofondare negli abissi un “popolo” di “Sinistra” che ha avuto un’anima, una storia e una passione che non meriterebbero di fare questa fine. A meno che non si rinsavisca ma siamo già oltre il tempo massimo.
In Calabria la campana suona ma per il pericolo non è costituito dal pericolo che i turchi sbarchino alla Marina ma della possibilità concreta che i “cristiani” son diventati peggiori dei “turchi”!

Autore: 
Ilario Ammendolia
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