Liquami fognari non depurati a cielo aperto ammorbano Melito

Gio, 25/01/2018 - 18:20

Scrivo nella qualità di Referente unico dell’A.N.CA.DI.C,  - associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico, l’ambiente salubre e la viabilità - per rappresentare  la necessità di adottare urgenti provvedimenti finalizzati a rimuovere una condizione di potenziale pericolo per la salute pubblica e di danno all’ambiente, determinata da uno scarico fognario senza alcun tipo di depurazione presente in contrada Rumbolo di Melito di Porto Salvo e sull’arenile marittimo.
In buona sostanza, lungo il sottopasso di contrada Rumbolo che conduce al mare, da una tubazione in PVC di colore rosa posta verticalmente a ridosso del muro stradale (lato Reggio), situata a pochi metri dal ponte Ferroviario (ed a monte di quest’ultimo), è stato constatato lo scarico di una consistente quantità di liquami fognari non depurati sul marciapiede (lato Reggio Calabria) che delimita il predetto sottopasso.
Questi liquami, rendono il marciapiede praticamente impraticabile ai pedoni, invadono in maniera rilevante la carreggiata del sottopasso con grave pregiudizio anche alla circolazione veicolare e confluiscono in una cunetta stradale per la raccolta delle acque piovane (sormontata da grata metallica e posta proprio al di sotto del ponte ferroviario). Si evidenzia, inoltre, che proprio alla fine del sottopasso di Contrada Rumbolo, incassata nel muro di contenimento del lungomare dei Mille di Melito Porto Salvo (lato mare), è presente una grossa tubazione che scarica le acque fognarie non depurate proprio sul sottostante arenile marittimo.
E’ apodittico ritenere che queste acque fognarie, mischiandosi a quelle marine, vadano ad inquinare le circostanti acque costiere e, di conseguenza, pregiudicare l’equilibrio dell’intero ecosistema marino.
Ma non solo, questi liquami (non depurati), allo stato attuale, purtroppo godono di periodo di stagnazione più o meno lungo sulla spiaggia sottostante - normalmente frequentata durante la stagione estiva da numerosi bagnanti – ed è ampiamente risaputo che acque di scarico non depurate contengono una serie di contaminanti ad alto impatto ambientale (solidi sospesi, sostanze organiche, ammoniaca, idrogeno solforato, composti del fosforo e dell’azoto, tensioattivi, batteri patogeni), alcuni di questi, addirittura in grado di provocare epidemie.
Lo scarico anzidetto avviene in maniera discontinua ed a distanza di tempo di circa cinque minuti.
La ricognizione dei luoghi ha permesso di riscontrare altresì che all’inizio del succitato sottopasso (lato monte), precisamente all’interno del muro di contenimento della sede stradale ed adiacente allo stesso, è stato a suo tempo predisposto e realizzato un tombino che raccoglie le acque fognarie e le convoglia in una cunetta di cemento a cielo aperto che prosegue in direzione mare.
Di queste acque fognarie si sconosce la provenienza ma non si può escludere che esse, proseguendo verso mare, vengono convogliate nella predetta tubazione in PVC e scaricano sul marciapiede del sottopasso di C.da Rumbolo.
Sullo stesso muro ove è posizionata questa tubazione di scarico, adiacente, tra l’altro,  alla cunetta ove scorrono le predette acque fognarie, si riscontrano vistosi segni verticali di colore scuro verosimilmente riconducibili a delle correlate infiltrazioni.
La zona è altamente popolata ed a pochi metri dalla succitata cunetta insistono delle abitazioni.
Tanto si segnala per tutti gli accertamenti di competenza e l’adozione di urgenti provvedimenti a tutela della salute della collettività ed a salvaguardia della viabilità e dell’ambiente.

Vincenzo Crea
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”

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