Locride: Distrutte piantagioni di marijuana per un valore di 600mila euro

Gio, 31/08/2017 - 11:10

COMUNICATO STAMPA - Continuano i servizi di rastrellamento e controllo del territorio disposti dal Comando Gruppo Carabinieri di Locri, effettuati attraverso le compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica, finalizzati alla repressione dei reati attinenti gli stupefacenti e volti a individuare “piantagioni di canapa indiana”. Tale attività ha consentito dall’inizio dell’anno di ritrovare numerose “piantagioni” sia nelle zone rurali dell’entroterra sia nella zona costiera. Come si ricorderà, solo pochi giorni fa i Carabinieri della Compagnia di Locri e quelli della Compagnia di Bianco, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, nel corso di ampi servizi di rastrellamento, hanno rinvenuto, in aree demaniali, complessivamente circa 1000 piante di canapa indiana, di altezza compresa tra i 100 e i 200 cm, il cui valore stimato qualora immesse sul mercato sarebbe stato di circa 1 milione di euro. In tale ambito, nelle ultime ore, i Carabinieri sono stati impiegati in numerosi rastrellamenti e controlli, nelle aree rurali dell’entroterra della locride, alla ricerca di armi, materiale esplodente e sostanze stupefacenti, con particolare attenzione alle zone aspromontane ricadenti nei comuni di Placanica, Stignano, Caulonia, Camini e Riace, ispezionando ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali. A tal riguardo, proprio ieri, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, con la preziosa collaborazione dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, nel corso di un rastrellamento, hanno rivenuto in un terreno demaniale privo di recinzione e accessibile a chiunque, occultata tra la fitta vegetazione, una piantagione costituita da circa 500 piante di canapa indiana, di altezza compresa tra i 180 e 200 cm, la cui irrigazione era consentita da un sistema a “goccia”. Il valore stimato qualora immesse sul mercato sarebbe stato di circa 600 mila euro. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro in attesa dei conseguenti accertamenti tecnici che saranno disposti dall’A.G.

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