Modifica della legge Merlin: andremo tutti a… puttane?

Dom, 10/03/2019 - 16:40

Il 12 febbraio al Senato a firma di Gianfranco Rufa, da Veroli senatore eletto a Frosinone, è stata presentata la proposta di legge n. 1047 per la modifica della legge Merlin per la riapertura delle case chiuse. Che bell’atto di ossequiosa amicizia e devozione politica nei confronti del nuovo padrone della lega don Matteo. Il senatore Rufa risulta, nella scheda di attività del Senato, essere Commerciante, Farmacista e Imprenditore. Tre in uno e sembra giusto che sia Membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, Beni culturali) in sostituzione del Sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni, Membro della 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità), Segretario della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Anche qui tre in uno. Risulta anche essere intestatario di ben 62 proprietà, tra terreni e fabbricati, in comunione con altri ma possiede una sola auto del 2007. Possiede, inoltre 65.058 azioni in ben 7 società di cui 2 in liquidazione. Ha presentato altri 2 ddl come primo firmatario e ben 83 ddl come cofirmatario. Un essere con poteri soprannaturali, non è che da farmacista abbia scoperto qualche sostanza che moltiplichi le capacità? Certo il pensiero di un ritorno al passato sulla prostituzione gli è sembrata una priorità molto cara al comandante ed egli subito ha brandito la fiaccola e si è messo in marcia. Sicuramente è riuscito a illuminare anche il consigliere della Regione Veneto Antonio Guadagnini che è riuscito a far approvare dalla quinta commissione la sua proposta di legge regionale che disciplina l’esercizio della prostituzione. Prevede l’istituzione di un albo delle prostitute che apriranno la partita IVA e potranno quindi rilasciare fattura, non sappiamo ancora se saranno spese detraibili nella dichiarazione dei redditi. Certo si studierà un meccanismo per cui anche tra le prostitute vengano prima le italiane! Sicuramente Guadagnini qualcosa sta maturando perché si lamenta dello stallo in cui versa l’autonomia affermando: “La mia sensazione è che a Roma ci stiano prendendo in giro, un’altra volta, che per quanto mi riguarda, è l’ultima. Abbiamo in mano uno strumento (il referendum per l’indipendenza) – a mio avviso – efficacissimo, per persuadere i ‘palazzi romani’ che non stiamo scherzando e che siamo disposti a usare qualsiasi mezzo, in nostro possesso, per tutelare volontà e interessi dei nostri concittadini veneti. Per questi motivi abbiamo anche intenzione di lanciare una raccolta firme in tutto il Veneto a sostegno di questa proposta. Il Veneto ha in mano il proprio destino. Se saprà giocare bene le sue carte, otterrà quello che gli spetta”. Eppure avevamo la sensazione che i “palazzi romani” avessero cambiato inquilini. Ma ecco che Salvini dalle gote gonfie e rubiconde si schernisce dicendo che non essendo la riapertura delle case chiuse nel contratto di governo probabilmente non se ne farà niente ma l’autonomia del Veneto è in agenda e che è stata trovata la sintesi facendosi ritrarre sorridente, in maniche di camicia, assieme ai governatori della Lombardia e del Veneto, in giacca e cravatta. Intanto si fa largo un nuovo vocabolo, al vaglio della Crusca, Salvinizzare: andare tutti a puttane, paese compreso.

Autore: 
Arturo Rocca
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