Notre Dame: una ferita aperta nel cuore dell’Europa

Dom, 21/04/2019 - 16:20

Le immagini che siamo stati costretti a vedere lunedì sera sono di quelle che non si vorrebbero osservare mai, nella vita. Una delle icone della Ville Lumiere, scenografia di eventi che hanno fatto la storia, struggenti romanzi, commoventi pellicole cinematografiche e persino film d’animazione, ha dovuto soccombere alla crudeltà di fiamme ancora senza causa. L’Europa si è fermata per ore a osservare lo scempio che il fuoco ha fatto della cattedrale di Notre-Dame, simbolo di un’Europa gotica attorno alla quale è ruotata per secoli la quotidianità parigina. Dinanzi alla fredda indifferenza del tramonto, abbiamo dovuto osservare con sorda disperazione il collasso del tetto risalente a 800 anni fa e della guglia neogotica eretta nel 1860. Via la volta della navata centrale, via il transetto e parte del coro, che oggi si aprono su squarci di un cielo finalmente libero di riversare le su intemperie all’interno del luogo di culto più conosciuto al mondo. Ai deficienti che, mentre l’Europa si listava a lutto, hanno gioito del colpo gobbo giocato dal destino al presidente francese Macron e postato la loro gaudente indifferenza sui social, ha per fortuna risposto la solidarietà di filantropi e milionari che hanno spontaneamente dato il via a donazioni che hanno in pochi giorni raggiunto il miliardo. Ma la corsa alla ricostruzione, che le autorità francesi vorrebbero completare entro le Olimpiadi del 2024, sarà una lunga ed estenuante maratona che potrebbe durare anche una quindicina d’anni. Fino ad allora, Notre-Dame rappresenterà l’ennesima ferita aperta nel cuore di un’Europa sempre più inadeguata a salvare sé stessa.

Autore: 
Jacopo Giuca
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