Panetta replica a Tassone

Dom, 16/11/2014 - 11:19
«Una mia candidatura a Sindaco di Siderno? Non ci sarà mai, indipendentemente da come andrà a finire questa tornata elettorale»

Egregio Direttore,

ho letto sulla Riviera del 09 novembre un interessante articolo dal titolo Panetta a “Porta a Porta” eppure, comprendendo il suo tentativo di farmi un po’ di pubblicità, dato che sono forse l’unico candidato al consiglio regionale che non l’ha fatta a pagamento né  sul suo giornale nè su altri mezzi di comunicazione, devo invitarla a rettificare alcune sue inesattezze, o se preferisce, completamente errate. Lei che di mestiere fa il giornalista, sa quanto sia importante che la notizia trattata e diffusa, debba essere totalmente vera e non dare adito a fraintendimenti. 

Comprendo intanto perché l’elenco delle opere effettuate dalla mia amministrazione e da Lei trattato sul suo giornale, sia incompleto e non esaustivo: l’elenco sarebbe stato lunghissimo e non sarebbe bastata una pagina, soprattutto in questo periodo che le stesse si vendono a peso d’oro. Solo per dare conto a chi legge, le rammento fugacemente: la riqualificazione di Siderno Superiore, le tantissime iniziative culturali, il Teatro (ancora non completato. Sarebbe interessante una sua inchiesta per capire il perché!), le tante palestre, la regimentazione delle acque per evitare i continui allagamenti di Siderno,le piazze, il verde pubblico, il recupero dei palazzi di Siderno Superiore, il palazzo municipale, il palazzetto dello sport (a proposito che fine ha fatto?), la realizzazione di tante strade e la sistemazione di tutte le strade (lei ricorda com’era ridotto il corso Garibaldi?), le innumerevoli opere di pubblica illuminazione di vie del centro cittadino e delle contrade, le opere fognarie e idriche ecc.ecc.ecc.

Vorrei iniziare dal “porta a porta”. Lei non ci crede ma trovo rispettoso avere il confronto diretto con l’elettore che deve esprimere il voto. Lo trovo rispettoso in quanto il cittadino ha modo di consapevolizzare al meglio la sua preferenza. La nostra democrazia troverebbe giovamento se il cittadino venisse messo nelle condizioni di scegliere a chi affidare la delega ma soprattutto se venisse messo nelle condizioni di partecipare alla vita politica e alle decisioni che riguardano la collettività.

Il porta a porta, lei comprende, l’ho sempre fatto perché, ritengo sia un metodo adeguato per interagire al meglio con l’elettore prima e dopo le elezioni. 

Non volendo dilungarmi troppo, voglio fare le dovute precisazioni su ogni punto da lei riportato.

-Intanto non mi riconosco in contrapposizione al PD, se è vero che siamo nella stessa coalizione. Trovo fantasiosa la sua analisi del rapporto conflittuale col circolo di Siderno, che peraltro ho contribuito a formare. La mia divergenza è di politica generale e non locale. Vedo comunque che ancora qualcuno ha la “fobia” di una mia candidatura a Sindaco di Siderno, che non ci sarà mai, indipendentemente da come andrà a finire questa tornata elettorale che mi vede impegnato con molte possibilità di essere eletto in consiglio regionale (anche se lei involontariamente-certamente- ha fatto intendere diversamente) e da dove mi vorrei battere, giorno per giorno, per dare voce alla Locride e quindi all’ amata Siderno. Da qui il mio desiderio di rappresentarla nel consiglio regionale e avere così modo di prendere importanti decisioni per la Calabria, la Locride e per la nostra Città.

  • Illuminazione pubblica: le spese di miliardi sono quelle previste dal progetto e la qualità dell’opera dipende pure dalla manutenzione che si fa o non si fa durante gli anni;
  • I rondò, fatti con il solo intervento degli operai del comune (senza investimenti, se non per l’acquisto dei materiali!) hanno evitato diversi incidenti ed hanno contribuito a regolarizzare ordinatamente il traffico cittadino;
  • Il senso unico ha dato sembianze cittadine a Siderno, spingendo a valorizzare la struttura urbana ed a renderla maggiormente competitiva nel settore commerciale;
  • La sguta si faceva con pochissimi soldi a fronte dell’enorme vantaggio in temine di ricaduta economica su tantissime attività produttive cittadine, oltre all’immagine che veniva veicolata in tutto il mondo. Lei dice che tutti sarebbero stati bravi a farla, ma sinceramente ho visto che poi sono stati tutti bravissimi a non farla;
  • L’impianto di amplificazione è stato realizzato con i risparmi ottenuti nell’esecuzione dei  lavori per la pubblica illuminazione di cui sopra;il problema,purtroppo, è stato che l’amministrazione successiva ha preferito non utilizzarla ,con grande danno all’attrazione che avrebbe dovuto contribuire ad intensificare le presenze nei punti vendita del corso principale, con l’idea di farlo  diventare un salotto (lei ricorda l’isola pedonale e le svariate iniziative che venivano organizzate chiudendo quest’area al traffico?);
  • Per quanto riguarda l’ospedale, con rammarico prendo atto che la sua memoria lo inganna. Infatti oltre a partecipare a tutte le iniziative pubbliche, feci una precisa proposta al Sindaco, di cui lei era il portavoce: "metta la fascia e chiami il popolo di Siderno a scendere in piazza”. Ricordo che la mia proposta, che può trovare nei verbali del consiglio comunale, non fu accolta. Perché?
  • A quale abbevaratoio si riferisce non mi è chiaro. Se si riferisce a quello della villa comunale è stato realizzato senza spendere una sola lira del vecchio conio, se invece si riferisce a quello di piazza Risorgimento occorre dire che quella fontana con gli spruzzi d’acqua dai colori cangianti è costata una bazzecola (circa € 28000) rispetto ai circa 600.000 €   di quella attuale. (Concorderà con me, se le dico che non ho mai capito perché l’amministrazione comunale, di cui lei era autorevole portavoce, ha preferito distruggere “quell’abbevaratoio”: forse perché era costato poco e quindi non degno della nostra Siderno?);
  • Per i locali della sezione staccata del tribunale, dovremmo parlare con gli avvocati ed anche con l’utenza cittadina per capire se è stata una scelta sbagliata: noi pensavamo di aver contribuito a realizzare un importante servizio utilizzando peraltro un edificio degli anni settanta e destinato a pretura, senza impegnare ingenti risorse (vada a verificare ed informi la cittadinanza sulla cifra spesa e qual’era l’Ente finanziatore!);
  • Per quanto riguarda la mia attività professionale, le posso assicurare che vivo del solo mio lavoro e che lo svolgo nel rispetto assoluto delle leggi e di ogni norma;
  • Per quanto concerne il PRG mi sono comportato senza mai interferire nel lavoro dei tecnici progettisti a cui è stato affidato l’incarico della redazione ed è proprio a loro che dovrebbe rivolgersi per accertare se esistono, o meno, delle irregolarità o altro, così come per altre questioni che non attengono alla mia persona;
  • Lei dice che nel 2000 è stata individuata la nostra città per l’ubicazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti.

In quest’ultimo punto credo risieda la sua maggiore inesattezza. Le invio copia del decreto emesso dal Commissario Delegato per L’emergenza rifiuti della Regione Calabria, datato 09/09/2002 (come lei ben sa io finivo di fare il sindaco nel maggio del 2001) dal quale si evince che in quella data si disponeva per l’avvio della fase preliminare di progettazione e che l’amministrazione dell’epoca (di cui lei era portavoce!) ha individuato il sito di San Leo. Certamente lei può chiedere lumi agli uffici comunali o a quelli regionali per approfondire l’argomento, peraltro molto sentito in quanto, adesso, per cattiva gestione, sta provocando seri danni alla vita di tanti nostri concittadini. Il prossimo governo regionale dovrà tempestivamente risolvere quest’annoso problema agendo con determinazione, facendo applicare la legge e tutte le norme contrattuali, con le dovute penalità e a costo di cambiare gestore. Le posso garantire che se sarò eletto in consiglio regionale dal primo giorno sarò impegnatissimo a risolvere questo annoso e gravissimo problema, per ridare la giusta e sacrosanta serenità alla collettività colpita.

Infine sull’AFOR. Le voglio semplicemente dire che l’incarico credo mi sia stato affidato riconoscendo la mia propensione ad amministrare con grande serietà, impegno ed onestà (che con i tempi che corrono non guasta!) e le posso garantire che ho fatto il mio dovere a costo di enormi sacrifici, percependo uno stipendio come previsto da legge.

Infine, egregio Direttore, per quanto concerne la condanna della corte dei conti, omette di dire che ai tempi in cui si è verificato l’esproprio non ero amministratore. Ero assessore senza delega (quindi per legge privo di responsabilità alcuna) e non Sindaco, quando è stata emessa la condanna contro il comune, dopo anni e anni di durata del processo per cui non ho avuto alcun ruolo, e sono stato condannato semplicemente perché il ricorso è stato presentato fuori termine.

Nel chiedere dovuta ospitalità al suo giornale, l’occasione mi è gradita per porgere distinti saluti.

Mimmo Panetta

Candidato al consiglio regionale con la lista “Per cambiare la Calabria- la Sinistra-Con speranza.

 

La risposta del direttore Antonio Tassone

L’ex Sindaco Domenico Panetta si dimostra molto bravo ad occupare spazi elettorali a titolo gratuito. Mi piace evidenziare  l’ignoranza dello stesso ( cosa gravissima per un ex amministratore integerrimo come lui), relativa alla legge n.150/2000 che  stabilisce, appunto, la differenza tra la figura di “portavoce”  e quella di addetto stampa. Tutti sanno che  ho ricoperto solo l’incarico di addetto stampa dell’Ente sotto le amministrazioni Figliomeni e Ritorto e non quella di “portavoce”. Con orgoglio posso rivendicare di non aver mai fatto politica attiva e quindi, amministrativamente, non mi sento responsabile di nulla. La stampa è  e deve essere “il cane da guardia” della politica, dovrebbe informare i cittadini. Per Panetta, invece, le cose non stanno così: dovrebbe essere il giornalista a dover rispondere ai cittadini e non il politico. Non entro nel merito delle singole risposte  di Panetta alle mie contestazioni che si commentano da sole. Quello che dovevo dire l’ho detto domenica scorsa. Rispondo solo sul tema dell’impianto di separazione dei rifiuti di San Leo, sperando che si ponga fine a questa storia che dura da un decennio. Si dica una volta per tutte ai cittadini che la città di Siderno, si era nell’anno 2000, venne inserita nel piano regionale dei rifiuti e venne  individuata come sede ospitante di un impianto TMB . E’ vero che l’opera in contrada San Leo venne poi realizzata e messa in funzione durante il periodo dell’amministrazione Figliomeni ma non bisogna nascondersi: bisogna dire chiaramente che la disponibilità e l’input per ospitare a Siderno un impianto  di separazione dei rifiuti  partirono dalla giunta di sinistra guidata a quel tempo da Panetta. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità ed avere il coraggio delle proprie scelte! 

Rubrica: 

Notizie correlate

Rinvenuto a Benestare un "bunker" dentro container, forse apparteneva alla cosca Pelle-Vottari

Dom, 28/12/2014 - 15:29
Alle prime luci dell’alba, a Benestare (RC), i Carabinieri del Gruppo di Locri e dello Squadrone Eliportato Cacciatori d’Aspromonte di stanza in Vibo Valentia hanno effettuato numerose perquisizioni domiciliari, delegate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, finalizzate alla ri