Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le motivazioni dello scioglimento di Siderno

Ven, 07/09/2018 - 21:25

È stato pubblicato questa sera nella Gazzetta Ufficiale il Decreto con il quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto il Consiglio Comunale di Siderno. Nel documento, che riportiamo di seguito, viene spiegato che le cause dello scioglimento sarebbero da ricercarsi in vari fattori risalenti anche al periodo della campagna elettorale del 2015 e si fa riferimento a forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che avrebbero esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti. Il documento siglato dal Presidente viene poi completato da diverse relazioni, tra le quali riportiamo di seguito quella del Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, sorprendentemente ricca di Omissis e quella di Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che fa invece riferimento a specifici eventi che avrebbero determinato la decisione di sciogliere il Consiglio Comunale:

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Siderno (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialità dell'attività comunale;
Rilevato, altresì, che la permeabilità dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalità organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettività e ha determinato la perdita di credibilità dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e dispone il conseguente commissariamento dell'ente locale per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione è allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione dell'8 agosto 2018;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Siderno (Reggio Calabria) è sciolto.

Art. 2.

La gestione del Comune di Siderno (Reggio Calabria) è affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:

dott.ssa Maria Stefania Caracciolo viceprefetto; dott.ssa Matilde Mulè viceprefetto;
dott. Augusto Polito dirigente di II fascia Area I.

Art. 3.

La commissione straordinaria per la gestione dell’ente esercita, fino all’insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonché ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addì 9 agosto 2018

MATTARELLA

CONTE, Presidente del Consiglio dei ministri
SALVINI, Ministro dell’interno

Registrato alla Corte dei conti il 17 agosto 2018
Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 1838

ALLEGATO

PREFETTURA DI REGGIO CALABRIA
Ufficio territoriale del Governo

ORGANO PERIFERICO DI SICUREZZA Prot. nr. 2415/2018/Segr.Sic.
25 maggio 2018
All’Onorevole Signor Ministro dell’Interno, Piazza del Viminale n. 1 Roma
Oggetto: Comune di Siderno Commissione d’indagine ex art. 1, comma 3, della legge 7 agosto 1992, n. 356.
Con decreto ministeriale n. 17102/128/69(40) Ufficio V Affari Territoriali n. 4212/3 RIS datato 18 ottobre 2017, veniva concessa la delega per l’effettuazione dell’accesso presso l’Amministrazione comunale di Siderno, ai sensi di cui all’art. 1 comma 3 della legge 7 agosto 1992, n. 356.
Con atto prefettizio n. 4508/2017/Segr.Sic. datato 19 ottobre 2017 veniva nominata la Commissione d’indagine alla quale è stato assegnato il termine di tre mesi per il perfezionamento degli accertamenti e delle attività, termine successivamente prorogato per un analogo periodo con provvedimento n. 149/2018/Segr.Sic. del giorno 11 gennaio 2018.
La Commissione citata ha concluso i propri lavori e depositato la relazione conclusiva presso questo Ufficio in data 20 aprile 2018.

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La Commissione, al fine di fornire un quadro introduttivo anche di carattere statistico alla propria relazione, fornisce alcuni dati esplicativi del territorio, riferendo, fra l’altro, che “il territorio del Comune di Siderno, situato sul versante ionico della provincia di Reggio Calabria, si estende per una superficie di kmq 31,86 e confina con quelli di ...Omissis... La città è divisa in due parti, la marina ed il borgo antico. Quest’ultimo risale all’epoca medievale e si sviluppa in numerosi vicoli costruiti con un tipo di pietra proveniente dalle cave locali. Tra gli edifici spiccano alcune costruzioni nobiliari molto eleganti come il seicentesco Palazzo Falletti, dichiarato monumento nazionale, il settecentesco Palazzo Correale-Santa-Croce e l’austero Palazzo Colautti.
La popolazione residente è di 18.204 abitanti (densità per kmq 571,37).
Nel territorio comunale risultano insistere diverse attività industriali, di servizio e commerciali.
Siderno marina, oggi, rappresenta il polo economico della città e dell’intera locride: è, infatti, il centro più sviluppato e più popoloso della locride ed il quarto centro più popoloso della provincia, dopo ...Omissis...
Nel territorio comunale sono presenti: istituti bancari, ufficio PP.TT., sezione distaccata del Tribunale di Locri, Ospedale civile, Stazione dei Carabinieri, Commissariato di P.S., Vigili del fuoco, Stazione ferroviaria, Centro polifunzionale con piscina, scuole di 2° grado (liceo e istituto tecnico) ed una sede dell’Università pubblica — non statale — «... Omissis...».
Precisa l’Organo ispettivo che: «L’attività di indagine (...) si è svolta prendendo in considerazione in primo luogo la fase pre-elettorale cui hanno fatto seguito le elezioni tenute il 31 maggio 2015, al termine del periodo di gestione commissariale dell’Ente, sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.
Infatti è stato riscontrato, come risulta dalle relazioni delle Forze di Polizia, un particolare interessamento delle «cosche» insistenti nel territorio sidernese, ...Omissis...
Sono emersi poi nei confronti di taluni Consiglieri comunali eletti collegamenti, per frequentazioni o per vincoli parentali, con soggetti di rilievo della criminalità organizzata quali: ...Omissis... (...), ...Omissis..., ...Omissis... oggi ... Omissis..., ...Omissis..., ...Omissis..., ...Omissis... e ... Omissis...
Più dettagliatamente, secondo quanto riferito dalla Commissione nell’apposito paragrafo intitolato «I collegamenti e le frequentazioni tra componenti degli Organi politici con soggetti legati alla criminalità organizzata/comune» ... Omissis... risulta:
«...Omissis..., Consigliere di ...Omissis..., è ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., ...Omissis... in arresto, per il reato di ...Omissis..., nell’ambito dell’operazione di polizia denominata «...Omissis...» nella quale sono state ...Omissis... legate al sodalizio della potente cosca ...Omissis.... Si rappresenta che il ...Omissis... del Consigliere succitato ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., è ...Omissis... con ...Omissis..., a Siderno il ... Omissis..., ...Omissis... di ... Omissis... a Siderno il ...Omissis... appartenente alla cosca ...Omissis... in arresto nell’ambito dell’operazione denominata «...Omissis...» per 416-bis ed altro;
...Omissis..., ...Omissis... comunale e componente del ...Omissis... Contrariamente alle indicazioni ...Omissis..., il ...Omissis... ha ...Omissis... l’elezione a ...Omissis... Comunale di ...Omissis..., ...Omissis...
Si consideri, comunque, sul punto l’esistenza di rapporti di ...Omissis... tra ...Omissis... con i massimi esponenti della famiglia di ‘ndrangheta ... Omissis... di Siderno, intesi «…Omissis...».
Infatti, ...Omissis... di ...Omissis..., di nome ...Omissis..., ... Omissis... a Siderno il ...Omissis..., risulta ...Omissis... con ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., ...Omissis... del noto ...Omissis..., ... Omissis... a Siderno il ... Omissis..., boss dell’omonima famiglia criminale, ...Omissis...;
...Omissis... lista «...Omissis...», ...Omissis... Consigliere ...Omissis..., è ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., con precedenti di polizia e ...Omissis...;
...Omissis...,è...Omissis...con...Omissis...,...Omissis...aSiderno il ...Omissis... nonché ... Omissis... di: ... Omissis..., ...Omissis... e ...Omissis...
Gli accertamenti hanno evidenziato che ...Omissis..., ...Omissis... a ... Omissis... il ...Omissis... è ...Omissis... di ...Omissis..., ...Omissis... a ...Omissis... il ...Omissis... e residente a Siderno in ...Omissis...
A carico ...Omissis... risultano numerosi precedenti di polizia per associazione a delinquere di tipo mafioso, ...Omissis...
In data ...Omissis... nell’ambito dell’operazione di polizia denominata «...Omissis...» riguardante il traffico internazionale ...Omissis... nella quale sono stati ...Omissis... persone legate alle famiglie mafiose ...Omissis...;
...Omissis..., Consigliere ...Omissis..., è ...Omissis... di ...Omissis...
Si rappresenta che ...Omissis... è stato ucciso negli anni ...Omissis..., nell’ambito della guerra di mafia che ha visto contrapposte le famiglie mafiose ...Omissis...
Si segnala, inoltre, che ...Omissis... è ...Omissis... di ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis...
In data ...Omissis..., ...Omissis... è ... Omissis... in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ...Omissis... alla cosca mafiosa denominata ...Omissis... inserita all’interno della consorteria mafiosa dei «...Omissis...» di Siderno;
...Omissis..., Consigliere ...Omissis..., risulta ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis... e ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis...
Appare fondamentale evidenziare che a carico di ...Omissis..., ...Omissis..., risultano rapporti di parentela diretti con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata legati alla consorteria mafiosa dei ...Omissis... di Siderno.
Nello specifico, ...Omissis..., è ...Omissis... nonché ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., ...Omissis... a Siderno il ...Omissis..., entrambi genitori di ...Omissis... A carico ...Omissis... suddetti, emergono numerosi precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso. ...Omissis... Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato precedenti di polizia per associazione mafiosa.
Inoltre, ...Omissis... ...Omissis... è ...Omissis... di: ...Omissis... alias «...Omissis...», ...Omissis... detto «...Omissis...», ...Omissis... e ...Omissis... alias «...Omissis...» e ...Omissis..., attuale ... Omissis... comunale di Siderno;
...Omissis..., Consigliere ...Omissis..., è ...Omissis..., inserito nell’operazione «...Omissis...», poiché ...Omissis... di spicco della ‘ndrangheta.
Precisa la Commissione che: «le operazioni di Polizia delineate nella relazione hanno ...Omissis... con l’operazione «...Omissis...» l’esistenza e l’ingerenza di «cosche criminali» ...Omissis...
Altra circostanza da ricondurre all’ingerenza ...Omissis... è stata riscontrata anche negli atti intimidatori ...Omissis..., dal ...Omissis... di Siderno ...Omissis... , al ...Omissis..., al ...Omissis... e ...Omissis... ed al ...Omissis...
...Omissis...
Attualmente (...) l’Amministrazione ...Omissis...
 Cfr. pagg. 25/27 della Relazione della Commissione d’Indagine.
 Cfr. pagg. 108/109 della Relazione della Commissione d’Indagine. ndr gli atti intimidatori subiti da ...Omissis:.: sono descritti alle pagine 28 e 29 della Relazione della Commissione d’Indagine.
Riguardo alle attività intraprese dall’Amministrazione la Commissione ha inteso: «mettere in evidenza le procedure seguite in merito ad alcune opere più significative, quali ...Omissis... «...Omissis...», ...Omissis... del «...Omissis...», la ...Omissis... del «...Omissis...», i lavori e la ...Omissis... comunale ...Omissis... del «...Omissis...»
La gestione del «...Omissis...» è stata affidata ad ...Omissis... risultata ... Omissis... nei confronti del Comune ... Omissis...
Sono state accertate nei confronti del ...Omissis... varie frequentazioni con persone appartenenti alla criminalità organizzata nonché parentele con soggetti coinvolti nell’operazione ...Omissis... «...Omissis...».
In relazione al ...Omissis..., per la Commissione: «suscita (...) perplessità il comportamento della Giunta Comunale che nella medesima giornata (...Omissis...) in cui il ...Omissis... ...Omissis... ha revocato la gestione del ...Omissis... per «...Omissis...», la stessa ha autorizzato il ...Omissis... ...Omissis...ad utilizzare la somma di € ...Omissis... per l’acquisto e messa in opera di ...Omissis... presso lo stesso Centro.
In merito alle altre opere sopra indicate, la Commissione rileva: «una gestione delle procedure amministrative connotate da ...Omissis..., mancato rispetto della normativa ...Omissis... (...) Anche nella gestione di queste opere sono stati accertati collegamenti rilevati altresì nelle operazioni ...Omissis... «...Omissis...» e «...Omissis...».
...Omissis...
In relazione agli affidamenti di lavori, servizi e forniture sono state
riscontrate ...Omissis..., dal ...Omissis... ricorso ...Omissis...
Inoltre, si evidenzia che taluni atti concernenti gli affidamenti
...Omissis... sono stati redatti ...Omissis... dopo ...Omissis..., ...Omissis...
Ne emerge, in definitiva, il quadro ...Omissis... di una Amministrazione ...Omissis... e della par condicio nei pubblici affidamenti, ...Omissis...
Emblematico è il caso della costituzione ...Omissis... di una «...Omissis...» intersettoriale per lo svolgimento in maniera accentrata dei procedimenti per l’affidamento di appalti, lavori, servizi e forniture ...Omissis...
...Omissis...
Allo stesso modo non è stato utilizzato l’elenco dei professionisti costituito per l’affidamento di incarichi di progettazione, quasi tutti affidati in via diretta.
L’indagine effettuata dalla Commissione: «ha riguardato anche alcune attività che si rivolgono direttamente alla fruizione della collettività, per le quali sono state riscontrate ...Omissis...
In primo luogo, si evidenziano le procedure di rilascio da parte del Comune di concessioni demaniali riguardanti anche rinnovi dell’apertura di stabilimenti balneari o di chioschi, durante il periodo estivo con scadenza nell’anno 2020.
Precisa la Commissione: «Al riguardo, da un attento approfondimento su alcune di queste concessioni, come risulta anche dagli accertamenti svolti dalla ...Omissis..., è emerso che i titolari ...Omissis...
Vengono in particolare in evidenza le ...Omissis... rilasciate alle ditte: «...Omissis...», con sede in Siderno, ...Omissis...; «...Omissis...»; ...Omissis... in qualità di rappresentante della società «... Omissis...».
...Omissis...
Nel ...Omissis... la Prefettura-UTG di Reggio Calabria ha emesso
certificazione interdittiva antimafia per ... Omissis...
Prosegue poi l’Organo ispettivo rilevando che: «in relazione alle concessioni cimiteriali e alla illuminazione votiva, si è riscontrata la o l’utilizzo del suolo per la realizzazione delle cappelle ...Omissis...
In merito, le relative determine ...Omissis...
La gestione dell’illuminazione votiva è stata affidata ...Omissis... L’Ente solo dopo la richiesta di documentazione di questa Commissione ha comunicato alla ditta che sarebbe stata avviata una nuova procedura per l’affidamento del servizio.
Il Comune ha la custodia di numerosi beni confiscati alla criminalità organizzata, ...Omissis...
Di particolare rilievo è risultata la vicenda relativa alla gestione del ...Omissis... denominato «...Omissis...», sfociata nelle comunicazioni di notizie di reato nei confronti ...Omissis..., di ...Omissis... e di ...Omissis..., che conferma ancora una volta, al di là delle fattispecie di reato contestati dalla ...Omissis...
...Omissis...
È stata visionata, altresì, l’attività messa in atto dall’Ente relativamente alla realizzazione di alcune opere il cui iter è risultato ...Omissis... il piano spiaggia che a tutt’oggi non è stato ancora approvato, il servizio di manutenzione della rete idrica e condotte di adduzione la cui gara ha evidenziato ...Omissis...
Relativamente alla situazione economico-finanziaria e dei tributi, si è avuto modo di rilevare che l’Ente non riesce con le proprie entrate a coprire le spese correnti facendo ricorso all’utilizzo di somme a specifica destinazione.
Inoltre, la scarsa percentuale di riscossione dei tributi nonché i ritardi nell’emissione dei ruoli ordinari e coattivi non contribuisce al prescritto risanamento dell’Ente a seguito del dissesto finanziario.
Infine, la presenza tra gli utenti morosi di taluni ...Omissis... un quadro alquanto ...Omissis...
La Commissione, in relazione all’attività svolta, ha concluso ritenendo che: «sussistono i presupposti per lo scioglimento del Comune di Siderno ai sensi dell’art. 143 del T.U. degli Enti Locali»
Conclusioni.
Dalla lettura della relazione della Commissione d’Indagine si desume il controllo della criminalità organizzata sul territorio di riferimento.
Gli accertamenti e le indagini effettuate hanno pertanto rilevato una compromissione del buon andamento e dell’imparzialità dell’Amministrazione di Siderno, in un contesto territoriale caratterizzato dalla presenza della criminalità organizzata.
L’esame dell’integrale situazione del Comune di Siderno è stato, peraltro, effettuato nella seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuto presso questa Prefettura, in data 23 maggio 2018, alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il locale Tribunale, titolare della Direzione Distrettuale Antimafia, nonché del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri. In tale sede il Consesso ha concordato con le valutazioni dello scrivente sopraesposte ai fini dell’applicazione dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Pertanto, lo scrivente ritiene, per le sopraesposte ragioni, che sussistono i presupposti al fine di un eventuale provvedimento di scioglimento presso il Comune di Siderno, ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, come modificato dall’art. 2, comma 30, della legge 15 luglio 2009 n. 94.
Si allegano: ...Omissis...; ...Omissis...; ...Omissis....

Il prefetto: DI BARI

ALLEGATO

Al Presidente della Repubblica

Il Comune di Siderno (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015, presenta forme d’ingerenza della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione nonché il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica.
A seguito di un attento monitoraggio svolto nei confronti dell’ente, il prefetto di Reggio Calabria, con decreto del 19 ottobre 2017, successivamente prorogato, ha disposto l’accesso presso il comune ex art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito.

Al termine delle indagini, la commissione incaricata dell’accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulla scorta delle quali il prefetto, sentito nella seduta del 23 maggio 2018 il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il locale Tribunale titolare della Direzione distrettuale antimafia nonché del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, ha trasmesso l’allegata relazione del 25 maggio 2018, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si dà atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l’adozione del provvedimento dissolutorio di cui al richiamato art. 143.
Gli accertamenti posti in essere dall’organo ispettivo hanno disvelato un quadro fattuale ancorato a prassi amministrative poco trasparenti ovvero decisamente illegittime, che denunciano una obiettiva sovraesposizione dell’istituzione locale alle pregiudizievoli richieste di un ambiente connotato dalla pervasività di consorterie di tipo mafioso.
Il Comune di Siderno — il cui organo consiliare era stato già sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata con decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 2013 — è uno dei più importanti centri economici della locride, anche in considerazione delle numerose attività commerciali presenti lungo il versante ionico del suo territorio.
In quell’area è stata giudizialmente accertata la consolidata presenza di una potente ‘ndrina con ramificazioni in altre parti della penisola nonché all’estero e con una forte capacità di penetrazione nel settore degli appalti pubblici, la quale — tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso — è uscita vittoriosa da una sanguinosa faida con una consorteria rivale.
In tale contesto, il prefetto stigmatizza le minacce intimidatorie di cui sono stati destinatari, a febbraio 2016 ed a dicembre 2017, un consulente dell’ente e tre componenti il consiglio comunale, uno dei quali — dimissionario nello stesso mese di dicembre 2017 — a febbraio dello scorso anno aveva anche subito l’incendio della propria autovettura.
Le verifiche espletate in sede ispettiva hanno inoltre evidenziato la fitta rete di rapporti di parentela, di affinità e di frequentazione che legano diversi membri degli organi elettivi e dell’apparato burocratico del comune — alcuni dei quali con pregiudizi penali — a persone controindicate ovvero ad esponenti della ‘ndrangheta locale.
Al riguardo, è ampiamente riconosciuto che il reticolo di rapporti e collegamenti — tanto più rilevante in un ambito territoriale notoriamente compromesso dalla radicata ingerenza di associazioni malavitose — determina un quadro indiziario significativo da cui si può desumere un oggettivo pericolo di permeabilità ai condizionamenti o alle ingerenze della criminalità organizzata, a fronte del quale si rendono necessarie idonee misure di prevenzione.
Gli esiti dell’accesso hanno altresì messo in luce elementi fattuali e vicende che confermano il predetto quadro indiziario ed attestano uno sviamento dell’azione amministrativa dell’istituzione locale a vantaggio degli interessi di ambienti controindicati.
Emblematiche in tal senso sono le risultanze di una recente operazione di polizia giudiziaria sfociata nell’esecuzione di provvedimenti di fermo di indiziati di delitto emessi dalla Procura della Repubblica di Roma e dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in relazione al reato di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, ricettazione e traffico di armi. Più nel dettaglio, nell’ambito della citata operazione di polizia giudiziaria è emerso da fonti di prova che, in vista delle consultazioni amministrative di maggio 2015, la summenzionata ‘ndrina ha assicurato il proprio sostegno elettorale in favore di un soggetto candidatosi alla carica di consigliere comunale nella lista dell’attuale organo di vertice dell’ente e risultato poi eletto con il maggior numero di preferenze rispetto agli altri candidati di quella lista.
Con riferimento all’attività gestionale posta in essere dall’amministrazione comunale, il prefetto e la commissione di indagine segnalano che nel settore dei contratti pubblici si è fatto ripetutamente ricorso al metodo dell’affidamento diretto, all’artificioso frazionamento del valore degli appalti ed alla mancata o tardiva adozione delle determine a contrarre, in contrasto con le disposizioni di legge vigenti in materia e con le norme regolamentari dell’istituzione locale. Segnatamente, è stato accertato l’omesso espletamento di accertamenti antimafia nei confronti delle ditte aggiudicatarie in violazione dell’art. 100 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.
In particolare, dalla relazione di accesso risulta che delle descritte irregolarità ed omissioni ha beneficiato anche una società a cui il comune, nel 2016 e nel 2017, ha reiteratamente affidato lavori in via diretta ed in economia, pur essendo stata la stessa destinataria di un provvedimento interdittivo fin da febbraio 2012.
Una vicenda analoga è stata riscontrata con riferimento ad un’altra ditta nei confronti della quale ad ottobre 2013 era stata adottata un’informativa interdittiva, la quale è risultata anch’essa più volte affidataria nel 2016 e nel 2017 di forniture comunali, in via diretta ed in economia.
La commissione di indagine rimarca inoltre che con determina di luglio 2015, a seguito di un procedimento connotato da gravi anomalie, i lavori di smaltimento dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane sono stati aggiudicati ad un’impresa destinataria di due interdittive antimafia emesse rispettivamente a luglio 2009 e ad agosto 2016.
Ulteriore vicenda sintomatica è quella relativa alla procedura per l’affidamento dell’incarico concernente l’elaborazione del piano comunale spiaggia, la cui importanza risulta evidente ai fini della salvaguardia e della corretta gestione del patrimonio demaniale marittimo che, come sopra evidenziato, riveste un valore nevralgico nell’economia dell’ente. Al riguardo, l’attività di indagine ha messo in luce che nei confronti della società aggiudicataria — alla quale l’incarico era stato conferito fin da dicembre 2016 — l’amministrazione comunale ha provveduto a richiedere, soltanto a gennaio 2018 e quindi ad accesso già in corso, le prescritte informazioni antimafia, ancora una volta in violazione del richiamato art. 100 del decreto legislativo n. 159 del 2011 ed in contrasto con le cautele che sarebbe necessario adottare a tutela della legalità in un contesto ambientale in cui è consolidata la presenza di sodalizi criminali.
Sempre con riferimento al settore dei contratti pubblici, il prefetto sottolinea che il presidente di un’associazione locale — a cui il comune ha affidato in concessione la gestione di un impianto sportivo a decorrere da settembre 2003 — annovera frequentazioni con affiliati alla ‘ndrina radicata nel territorio. In proposito, assume rilevanza emblematica la circostanza che l’impianto in questione al tempo dell’accesso risultava di fatto gestito dalla citata associazione, pur avendo l’amministrazione comunale proceduto — nello scorso mese di febbraio — alla revoca del contratto di concessione per morosità nel pagamento dei canoni.
In ordine al settore delle concessioni demaniali marittime, l’organo ispettivo pone in rilievo che dal 2015 a luglio 2017 l’amministrazione comunale ha adottato numerosi provvedimenti dì rinnovo di pregressi titoli abilitativi, condizionandone l’efficacia alle risultanze delle richieste di informazioni antimafia inoltrate alla prefettura dí Reggio Calabria. É stato peraltro acclarato che uno dei soci di un’impresa concessionaria è stretto affine di un personaggio apicale della consorteria localmente dominante. Gli accertamenti esperiti hanno anche messo in luce i rapporti di affinità esistenti tra alcuni esponenti di famiglie malavitose ed i legali rappresentanti di altre due società titolari di concessioni demaniali marittime, destinatarie — a febbraio 2017 — di certificazione interdittiva antimafia emessa dalla predetta prefettura.
In quel contesto rileva inoltre la circostanza che, sebbene diversi beni confiscati alla criminalità organizzata siano stati trasferiti, all’esito delle prescritte procedure di assegnazione, al patrimonio indisponibile dell’ente per finalità istituzionali o sociali ai sensi dell’art. 48, comma 3, lettera c), del decreto legislativo n. 159 del 2011, a tutt’oggi, nessuno di quei beni risulta utilizzato per le citate finalità.
Infine, sul piano economico-finanziario le risultanze dell’accesso hanno disvelato una situazione di diffusa mala gestio caratterizzata da gravi inefficienze nell’attività di riscossione delle entrate tributarie e dalla conseguente, scarsa capacità dell’amministrazione comunale di fare fronte alle spese correnti.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell’amministrazione comunale di Siderno (Reggio Calabria) volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell’istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività, rendendo necessario l’intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell’ente alla legalità.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l’adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Siderno (Reggio Calabria), ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all’estensione dell’influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 8 agosto 2018

Il Ministro dell’interno: SALVINI

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