Sempre insieme, da qualche parte

Ven, 21/11/2014 - 09:16

La tempesta ha vinto.
Gli angeli hanno bucato le ombre, consentendo il passaggio. Lassù, ora, quattro amici stanno insieme, come sempre e da qualche parte, nella quiete, oltre il Tropico del Capricorno, l’Orsa Maggiore, la debolezza, i patimenti, la malattia e la vecchiaia. Si godranno l’eternità e, tra cent’anni, ovvero domani, sarà tutto più spiegabile in quell’universo senza distanze, né orologi. Mentre lo strazio e il calvario, qua sotto, stanno sconquassando le famiglie e le comunità, Giuseppe sorride. Lui aveva un sorriso timido che non lasciava indifferenti e sprigionava bellezza dentro e attorno, migliorando i momenti degli altri.
Luigi,  invece, che piaceva a tutti, al ricco e al povero, rimaneva ragazzo con alcuni e diventava maturo, in modo repentino e con educazione, con altri. Luigi sapeva stare al mondo come pochi, e saprà stare nell’universo.
Gabriele, con quella faccia da baci e la gioia nelle vene per ogni stupida serata o inutile pomeriggio senza pretese: la vita è bella se dà gioia e baci, latte e amore.
Napoleone, un nome pesante, come il mio, diciamo. Ma a differenza di Napoleone ho avuto la fortuna che mio nonno Ercole, seppur in un incidente stradale, sia morto prima di me. I nonni devono morire prima dei nipoti. Ti prego, Napoleone, insisti con il padreterno sulla cosa giusta. Tu, al contrario dei sorrisi di Giuseppe, dell’altruismo di Luigi e dei baci di tuo fratello, da pochi giorni fratello maggiore non solo di Gabriele, ma di noi tutti, fai in modo che nel nostro piccolo e sopravvalutato mondo non ci siano cose sbagliate.
Platì, con quel suo nobile silenzio degli innocenti; Platì, un atollo di dignità nell’universo. Pasquale e Francesco, padre e figlio, fratelli di Giuseppe, Luigi, Gabriele e Napoleone nella mezzanotte più nera che la Locride ricordi. Pasquale, Francesco, Giuseppe, Luigi, Gabriele e Napoleone, compaesani di un Paradiso conquistato in una domenica di Novembre… una lieve pioggerellina rendeva viscida l’incompiuta della Limina, la maledetta. Pochi passanti. Un solo destino provvisorio.

Autore: 
Ercole Macrì
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