Siderno: la sezione d’Appello della Corte dei Conti conferma il danno erariale per Catalano, Bava, Panetta e Barranca. Assolti Errigo e Bellini

Mer, 23/07/2014 - 17:50

La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale centrale d’Appello di Roma, nei giorni scorsi, ha di fatto messo la parola fine ad una procedura espropriativa che si è protratta nel tempo e che ha visto coinvolti alcuni autorevoli esponenti della politica sidernese degli anni 80 . Sembra utile per i nostri lettori ricordare la vicenda. Stiamo parlando di una procedura espropriativa costata parecchi quattrini al Comune di Siderno. Dopo il primo grado di giudizio, la Corte dei Conti aveva riconosciuto responsabili per danno erariale il Sindaco del tempo, Paolo Catalano nonchè gli assessori ai lavori pubblici del tempo: Aristide Bava, l’ing. Domenico Barranca e l’Ing. Domenico Panetta. Assolti, invece, i responsabili dell’ufficio tecnico comunale (Vincenzo Errigo e Antonio  Bellini).  A seguito di quella sentenza,  erano stati presentati dai legali dei soggetti interessati e dalla Procura Generale , una serie di ricorsi presso la sezione giurisdizionale centrale d’Appello di Roma. Nei giorni scorsi, i giudici chiamati in Appello a doversi esprimere, hanno deciso di riunire i ricorsi  dichiarando inammissibile per intempestività l’appello proposto da Domenico Panetta, estinto per abbandono quello di Aristide Bava, così come è stato anche dichiarato estinto quello proposto dalla Procura generale nei confronti degli stessi Catalano, Bava,  Barranca e Panetta. Respinto l’appello sempre presentato dalla Procura Generale nei confronti di Antonio Bellini e Vincenzo Errigo. Condannato l’ex Sindaco Panetta Domenico alle spese di giustizia.  Ricordiamo che in primo grado la Corte dei Conti aveva ritenuto di dover ripartire il danno in ragione del 60% dell’importo complessivo a carico del sindaco ( euro 179.473,00) ed il 40% a carico degli assessori ai lavori pubblici (119.648,00) così distribuiti: in proporzione al periodo di carica (18 mesi dal marzo 1988 al settembre 1989, data di consegna del bene pubblico) euro 70.218,00 a Catalano. In proporzione al periodo del proprio mandato (novembre 1995, data di occupazione legittima, fino al marzo 1988, 28 mesi circa) euro 74.224,00 a Bava. In proporzione al periodo del proprio mandato (marzo 1988-luglio 1988, 4 mesi circa) euro 10.632,00 a Barranca. In proporzione al periodo del proprio mandato (luglio 1988- fino al settembre 1989, 13 mesi circa) euro 34.554.00 a Panetta. Tutti importi maggiorati della rivalutazione monetaria dalla data della domanda giudiziale a quelle della pubblicazione della sentenza e degli interessi legali da quest’ultima data fino al soddisfo.  Si è così appurato che all’epoca dei fatti in materia di espropriazione per pubblica utilità spettava al Sindaco il compito di impartire direttive e di vigilare sull’apparato amministrativo al fine di definire il procedimento tempestivamente. Al Sindaco stesso, si leggeva nell’originaria sentenza, andava ascritta la grave colpevolezza della condotta “ove si consideri che normale diligenza avrebbe indotto lo stesso ad assumere preventiva cognizione dello stato del procedimento espropriativo in corso e di adoperarsi”. Oltre al Sindaco, anche gli assessori con delega ai lavori pubblici (Bava, Barranca, Panetta) erano riconosciuti responsabili nella vicenda e si osservava “che le dissertazioni espresse con riferimento alla responsabilità del sindaco non escludevano che anche agli assessori ai lavori pubblici , proprio in ragione del peculiare settore da essi diretto, spettasse il compito di amministrare e coordinare le funzioni finalizzate alla realizzazione delle opere pubbliche. In qualità di responsabili dell’apparato burocratico relativo a detto settore avevano giocoforza l’obbligo di conoscere anche lo stato dei procedimenti espropriativi diretti all’esecuzione delle opere pubbliche al fine di riferire e comunicare al Sindaco le eventuali questioni che potessero ostacolarne la definizione..i loro comportamenti venivano in risalto per una incomprensibile inerzia. Sono usciti assolti dalla vicenda i responsabili dell’ufficio tecnico comunale Bellini ed Errigo in quanto la Corte dei Conti ha ritenuto  che essi non avessero specifiche, comprovate, mansioni in materia di espropri, spettanti al Sindaco ed agli assessori.

Autore: 
Antonio Tassone
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