S'ignora

Mar, 24/07/2012 - 10:28
S'ignora

Carmelo Bene, uno degli artisti più poliedrici che il nostro panorama culturale può vantare, non odiava le donne. Non sia mai. Le considerava proiezione di una mancanza maschile, «io sono la mia s’ignora»! Non osava metterle in scena, perché non dialogassero con l’osceno né con esso interferissero, ma le denudava in una sorta di allestimento ieratico. Il teatro di Carmelo Bene era degenere (non convenzionale), ma pur sempre espressione artistica di spessore. Nessuna misoginia, dunque. Non rabbrividite. Non alzate bandiere di protesta per un apostrofo anche se audace! S’ignora non offende mica se l’apostrofo apposto è di natura grammaticale. Se l’apostrofo apposto è di altra natura, in quel caso, ecco, non possiamo pronunciarci. La scena politica italiana è stata anch’essa degenere, testé - diciamo - purtroppo, e di s’ignora ce ne sono state tante. Non ultima, per carità, la consigliera lombarda Minetti che, di ritorno dalle vacanze in Sardegna, invece di dimettersi, come auspicato da molti, partecipa tranquillamente alla discussione sull’Expo. D’altra parte siamo in Italia, e va bene, ma come non dire a taluna signora che s’ignora senza alcun dubbio. Perché le signore che non s’ignora (per usare un toscanismo) sono davvero poche e non sempre conquistano i riflettori.

Autore: 
Filomena Cataldo
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