Un libro celebra il cinquantenario di Nostra Signora dello Scoglio

Mar, 05/06/2018 - 10:40

“Fra le novità del cinquantesimo anniversario di Nostra Signora dello Scoglio, l’uscita del libro “Il Santuario Nostra Signora dello Scoglio e Fratel Cosimo”, scritto dal coordinatore generale del nostro santuario, il dottore Giuseppe Cavallo ed edito da Rubbettino.” E’ quanto ha affermato padre Raffaele Vaccaro, rettore del noto santuario mariano,  situato a Santa Domenica di Placanica. “Il libro,” – ha proseguito il presule – “ha prefazione, introduzione e quarta di copertina del Vescovo della nostra Diocesi di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva. Va detto che l’autore del libro non ha percepito, né percepirà alcun compenso. L’intero ricavato verrà, quindi, interamente devoluto per il completamento delle opere del Santuario e la costruzione della nuova chiesa. Come ha espresso il nostro Vescovo, più che fredda ed arida cronaca, questo testo, breve ma intenso, è il racconto appassionato di chi si lascia guidare dall’entusiasmo di un vissuto, che ha tanto orientato la sua vita ed il suo cammino di fede. Giuseppe Cavallo, giornalista pubblicista, conosciuto per la sua abilità e tecnica nel mondo delle arti marziali, conosce bene i fatti di cui tratta essendo vicino a Fratel Cosimo da oltre 40 anni.” L’opera, che è già stata diffusa presso il Salone del Libro di Torino, è essenziale ed è corredata da oltre cento fotografie, molte delle quali storiche e/o inedite, e da tutte le preghiere scritte dai Vescovi, in onore di Nostra Signora dello Scoglio e da Fratel Cosimo, in onore della Madonna e anche di sant’Emidio, protettore contro i terremoti, al quale lui è molto devoto e per il quale è stata realizzata una apposita cappella all’interno del santuario. “Sono già tante le riviste e le reti televisive in cui l’ottima opera di Giuseppe Cavallo è stata recensita” – ha infine concluso il rettore – “ e noi riteniamo che sia un mezzo importante per conoscere la vera storia ed essenza del Santuario e dell’opera mariana, fondata da Fratel Cosimo, mezzo secolo fa.”  

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