Il Governo abroga 300 milioni per le Zes nello spazio di pochi mesi

Lun, 25/11/2019 - 17:00

Nel mese di giugno del corrente anno , sono stati elevati applausi al governo nazionale , per avere ampliato il  fondo destinato   alle zone economiche speciali in generale e quindi anche alla zona di Gioia Tauro . L’ampliamento del fondo di ben 300 milioni era previsto dall’art. 34 del decreto 30 aprile 2019 convertito in legge il 28 giugno 2019.  Tutto bene quindi gli imprenditori avevano finalmente una sicurezza certificata da una legge dello stato per potere investire. Non le solite promesse , non le circolari di dubbia interpretazioni  , ma una legge  riempita di somme definite. Bene nello spazio di qualche mese la legge è stata modificata e sono spariti i soldi . Infatti , l’art. 34 è espressamente abrogato dalla manovra economica proposta dal governo all’approvazione delle camere . Non ci troviamo di fronte  a una possibile rifinalizzazione dei fondi ma ad una certezza , con una motivazione incomprensibile contenuta nella relazione di accompagnamento   “ l’abrogazione è possibile dal fatto che si tratta di una misura che non ha trovato attuazione nell’ordinamento “  Se ciò fosse vero andavano anche eliminate le somme stanziate nel 2017 dal governo  Gentiloni ed eliminate le ZES  . L’unico aumento di fondi previsto per le ZES è la nomina di commissari governativi lautamente pagati rispetto alla vecchia normativa che prevedeva incarichi gratuiti  In realtà ci troviamo drammaticamente davanti  ad una delle cause che condannano il meridione e non fanno avvicinare al nostro territorio investitori affidabili. L’assenza di certezze minime . Come è possibile immaginare investimenti privati se anche le leggi di riferimento vengono stravolte e peggiorate  nello spazio di pochi mesi ? Come è possibile fare sparire parte dei fondi stanziati e parte invece inserirli in un ipotetico , generico e fumoso fondo per il sud.  Il fondo “ cresci al sud “ immaginato dal governo sicuramente potrebbe riverberare effetti positivi ma deve essere implementato con un aumento di stanziamenti e non con un depauperamento di quelli esistenti . Non ci troviamo nemmeno davanti al classico   “ spogliare la chiesa per vestire la sacrestia “  ,  ci troviamo di fronte al saccheggio di quelle poche risorse finalizzate per uno strumento  che di fatto viene strangolato quando iniziava a camminare . Questo avviene mentre qualcuno inizia a sussurrare della necessità di una zes anche a Marghera . Marghera in cambio del rifinanziamento delle zone speciali ? La confartigianato ritiene che le risorse e la locazione delle zes al momento non si toccano ed invitano i parlamentari calabresi,  pur consapevoli delle difficoltà , ad esercitare sino in fondo il mandato nell’interesse della Calabria.

Confartigianato Reggio Calabria

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