Mosaico del Drago di Kaulon: Cesare De Leo scrive alla Acordon

Ven, 03/08/2018 - 11:20

Cara dottoressa,
pur apprezzando la sensibilità dimostrata nel voler tranquillizzare l’opinione pubblica sul carattere assolutamente temporaneo del prestito del Drago, dobbiamo precisare che le preoccupazioni da noi manifestate circa la non restituzione del famoso cimelio discendono dal fatto che il direttore di quel museo ha più volte manifestato il proposito di ottenere la restituzione dei reperti che sino al 2010 erano custoditi nella Città metropolitana.
Questo e non altro è il motivo che sta alla base della nostra protesta, che si giustifica anche perché è mancata una preventiva informazione circa la richiesta di prestito che avrebbe dovuto essere accompagnata da documenti ufficiali che ne certifichino le reali finalità e la garanzia che ad una data certa il mosaico sarà restituito.
E, poiché, il Drago sin dal suo ritrovamento avvenuto negli anni sessanta, epoca in cui non esisteva il museo a Monasterace, è stato conservato nel museo di Reggio Calabria, nella pretesa avanzata dal direttore Malacrino rientrerebbe appieno il mosaico.
Il suo riferimento “all’insieme di grane (impianti malfunzionanti da sostituire, manutenzioni del verde e dei servizi, edificio – di proprietà comunale – in certe parti quasi fatiscente e chi ne ha più ne metta)” è del tutto fuori luogo, per la ragione che il museo è si di proprietà comunale, ma è stato dato in comodato d’uso alla Soprintendenza con l’obbligo di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, per cui voler far ricadere la responsabilità delle disfunzioni, in maniera esplicita, sul Comune ci sembra un tentativo di distogliere l’attenzione dall’argomento principale che si sta trattando.
Nel corso degli anni diversi sono stati gli interventi del Comune per migliorare la struttura museale, realizzati non certo con fondi di bilancio, ma con finanziamenti regionali o europei.
Va anche sottolineato che questa Amministrazione si è sempre adoperata per la manutenzione del verde attivando il Consorzio di Bonifica e, di recente, Calabria Verde.
Evidenziare tali carenze richiama la responsabilità, in primis, del Polo museale, cui compete la gestione del museo.
Sappiamo bene che lo scambio tra musei rientra nella normalità, appare sospetto che lo scambio avvenga con un reperto che, come già scritto, si pretenderebbe di riportare a Reggio Calabria.
Né il riferimento alla Laminetta orfica del Museo Archeologico di Vibo Valentia, scambiata con il museo di Paestum, è assimilabile alla promessa permuta del mosaico del Drago, anche perché la Laminetta è stata sempre conservata nel museo di Vibo, cosa che non è accaduta per il Drago.
Aggiungiamo che lo scambio con la testa di sfinge , terracotta proveniente dal tempio della Passoliera, per quanto importante, non ha lo stesso valore simbolico del Drago.
Infine, per chiudere questa vicenda in modo pacifico chiediamo che il Direttore generale dei musei, dott. Lampis, che legge per conoscenza, comunichi con nota ufficiale che il Drago sarà restituito al nostro museo il 30 Novembre 2018.
Solo in questo modo si placa la polemica e si ha la garanzia che l’impegno sarà mantenuto. Distinti saluti.

Il Sindaco
Avv. Cesare DELEO

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